Gli over 65 e il Digital divide

Gli over 65 e il Digital divide

Nonni e smartphone

29/05/2020



Internet è davvero alla portata di tutti?

Digital divide Espressione nata in seno all'amministrazione statunitense della presidenza Clinton (1993-2001) per indicare la disparità nelle possibilità di accesso ai servizi telematici tra la popolazione americana. L'uso dell'espressione è oggi diffuso a livello mondiale, a indicare la consapevolezza globale di una problematica di accesso ai mezzi di informazione e comunicazione da parte di determinate aree geografiche o fasce di popolazione. treccani.it

L'emergenza Covid 19 ha portato in luce sui media, un aspetto assai critico, e sempre poco trattato: la lontananza che la popolazione anziana soffre rispetto alle nuove tecnologie in ambito quotidiano e nella mancanza di strumenti per un utilizzo consapevole delle numerosissime possibilità che PC, tablet e telefonini offrono. Costretti spesso a chiedere aiuto a figli o nipoti, gli italiani over 65 utilizzano i propri apparecchi, essenzialmente per telefonare e messaggiare con Whatsapp, con la paura di avventurarsi su terreni sconosciuti.La forbice che separa i nativi (i giovani) dagli immigrati (gli anziani) digitali infatti, pur osservando, negli anni, un sostanziale avvicinamento tra queste due realtà, registra ancor oggi notevoli distanze. Se le cause a livello mondiale osservano più sfaccettature, tecnologiche, educativo-didattiche ed economiche, in Italia, le disparità sono causate sia da diversità nelle condizioni socioeconomiche di regioni diverse di una stessa nazione, sia dall'esistenza di zone troppo remote, isolate o difficili da raggiungere, per rappresentare un investimento sostenibile per le compagnie addette alle telecomunicazioni. Sappiamo bene che in alcune zone della penisola, anche il segnale televisivo fatica non poco ad arrivare!

La possibilità di interconnettere zone distanti diversi chilometri attraverso radiofrequenze e a costi contenuti, offerta da tecnologie in via di diffusione, in primis Wi-Max(acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia e uno standard tecnico di trasmissione che consente l'accesso di tipo wireless a reti di telecomunicazioni a banda larga) può rappresentare una possibilità concreta di colmare il divario digitale in paesi informatizzati in maniera disomogenea.

Il digital divide può davvero, se non colmato,rappresentare una nuova discriminazione socialee culturale:pensiamo all'accesso ad un cartella clinica, alla prenotazione di un viaggio o, in casi di emergenza, al non avere gli strumenti conoscitivi sufficienti per installare e utilizzare una App come 112 Where ARE U, di cui parliamo, nello specifico, a fianco. Ha fatto scalpore la sentenza del Giudice di Pace di Trieste che, chiamato a valutare il caso di una famiglia rimasta senza collegamento ADSL per 4 mesi, ha qualificato Internet alla stregua di un bene fondamentale per ogni aspetto della vita quotidiana.

Per chi volesse approfondire:
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/

Senza parlare poi dell'imminente avvento del 5G, tra pro e contro, che sarà argomento di un prossimo intervento!

Francesco Bindi