ASSEGNO UNIVERSALE UNICO NUOVE MODALITA'

Pensioni

17/01/2023



DAL 1° MARZO

INPS- ASSEGNO UNICO UNIVERSALE

PAGAMENTO D’UFFICIO PER CHI GIÀ NE BENEFICIA

 

Con comunicato stampa del 10 gennaio scorso, l’Inps ricorda che, a partire dal 1° marzo 2023, i soggetti che già beneficiano dell’assegno unico per figli a carico non devono presentare una nuova domanda, in quanto l’Inps proseguirà in automatico il pagamento, attingendo i dati necessari direttamente dai propri archivi. Se, però, questi ultimi, dovessero essere variati rispetto a quelli comunicati nel 2022, il richiedente deve tempestivamente intervenire sulla domanda già inviata e presente nelle procedure Inps, aggiornandola sulla base delle circostanze sopravvenute (nascita di figli, variazioni o inserimento della condizione di disabilità del figlio; modifica delle modalità di pagamento, ecc.).

Devono, invece, presentare la domanda i soggetti che richiedono l’assegno per la prima volta e quelli che hanno una precedente domanda che risulta “decaduta”, “revocata”, “rinunciata” o “respinta”.

In tutti i casi, rimane comunque l’onere di presentare la nuova DSU per l’anno 2023, al fine di ottenere dal mese di marzo gli importi più elevati sulla base dell’ISEE 2023 (in caso contrario, infatti, si avrà diritto all’importo minimo previsto per chi ha una soglia ISEE da 40.000 euro in su).

Per presentare una nuova domanda di assegno unico o per modificare le informazioni contenute in quella eventualmente già in corso, vi invitiamo a indirizzare le persone al nostro Patronato Inas, così come al Caf per la presentazione del modello ISEE 2023.

Nello stesso comunicato, l’Inps fornisce anche una serie di dati rilevati dall’Osservatorio Statistico sull’AUU nel periodo marzo – novembre 2022, secondo cui alle famiglie sono stati erogati complessivamente assegni per 11,6 miliardi di euro.

Nello specifico, per i nuclei non percettori di Rdc:

  • la spesa è pari a 11 miliardi di euro;
  • i richiedenti sono stati circa 5,6 milioni e 9,1 milioni i figli beneficiari di almeno 1 mensilità;
  • gli importi medi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e a 146 euro per figlio;
  • circa il 47% degli assegni pagati per figlio si riferisce a nuclei con ISEE inferiore a 15.000 euro, mentre circa il 23% dei figli appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato ISEE.

I nuclei percettori di Rdc con almeno una mensilità integrata dall’AUU, nel periodo di osservazione, risultano essere 493.000 e l’importo medio dell’integrazione è pari a 166 euro per nucleo.

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